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Dal reporting alla strategia: come gli ESRS trasformano il governo della sostenibilità

  • Alberto Lazizzera
  • 20 nov
  • Tempo di lettura: 4 min

Per anni la sostenibilità aziendale si è misurata a modo proprio: indicatori personalizzati, KPI costruiti per coerenza interna o per storytelling, numeri che spesso raccontavano un’intenzione più che una direzione.


Oggi questo non basta più.


Con la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), l’Europa chiede alle imprese di passare da una rendicontazione volontaria a una misurazione verificabile, tracciabile e comparabile. Non si tratta solo di “rendere conto”: significa governare i dati ESG come parte integrante della strategia.


Al centro di questo nuovo approccio troviamo gli ESRS – European Sustainability Reporting Standards, sviluppati da EFRAG (European Financial Reporting Advisory Group). L’EFRAG è l’organismo tecnico che ha tradotto la CSRD in standard di reporting: gli ESRS, che definiscono quali informazioni devono essere riportate, come misurarle e con quale perimetro.


L’obiettivo è creare un linguaggio comune per le imprese e una serie di indicatori che rendano possibile il confronto e la trasparenza.


Gli ESRS come linguaggio operativo della sostenibilità


Gli ESRS rappresentano la nuova “grammatica” della sostenibilità aziendale. Strutturati sulle tre dimensioni ESG (Environmental, Social, Governance), organizzano l’informazione in datapoint: elementi quantitativi e qualitativi che specificano metodi, unità di misura e frequenza di rilevazione.


Non tutti i datapoint contano allo stesso modo. La materialità serve a distinguere ciò che è realmente rilevante per il business, riducendo rumore informativo e orientando le risorse dove servono davvero.


I datapoint si distinguono su tre livelli:


  • Obbligatori: governance e principi generali.

  • Condizionati alla materialità: attivi solo se il tema è rilevante (es. biodiversità, diritti nella filiera).

  • Volontari o addizionali: opzionali ma utili per rafforzare comparabilità e trasparenza.


Un datapoint definisce cosa misurare; un KPI spiega come usarlo per decidere.

Per ogni tema materiale, il Sustainability Manager dovrebbe mappare il percorso Datapoint → KPI → Decisione, chiedendosi:


  • Quale datapoint copre il tema?

  • Che KPI ne deriva (formula, unità, frequenza, responsabile)?

  • Quale decisione guida (target, soglia, azione)?


In questo modo i dati smettono di essere “reporting” e diventano strumenti di governo.


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Dal dato alla gestione: esempi chiave di applicazione ESRS


Gli ESRS si articolano in standard tematici. Tra i più rilevanti per la governance aziendale, tre aree sintetizzano il cambio di paradigma:


E1 – Cambiamento Climatico: dalla misurazione all’azione

Lo standard ESRS E1 riguarda mitigazione, adattamento e piani di transizione.


Esempio

Datapoint collegato: E1-5 – quota di energia rinnovabile utilizzata nel periodo.

KPI: percentuale di energia rinnovabile sul totale.


S1 – Persone: capitale umano come leva strategica

ESRS S1 copre occupazione, competenze, salute e sicurezza, diversità e inclusione.


Esempio

Datapoint collegato: S1-19 – dati disaggregati sul genere nei ruoli decisionali.

KPI: Gender pay gap o % donne in ruoli di leadership.


S2 – Supply chain: la sostenibilità lungo la filiera

Lo standard ESRS S2 estende il perimetro di analisi ai fornitori e alla catena del valore.


Esempio Datapoint collegato: S2-2 - processi di ingaggio dei lavoratori della catena di valore in base agli impatti.

KPI: % di fornitori valutati su criteri ESG


Dalla teoria alla strategia: costruire un sistema di governo sostenibile


L’attuazione degli ESRS non è un esercizio tecnico, ma una trasformazione gestionale.


Serve una roadmap chiara, articolata in quattro passi:

  1. Definisci il perimetro materiale e costruisci il tuo “atlante dati”

    Parti dalla doppia materialità, seleziona i temi rilevanti e collega i datapoint ESRS corrispondenti. Evita l'eccesso di reporting e mantieni un perimetro realistico e gestibile.

  2. Progetta KPI come leve decisionali

    Per ogni datapoint, definisci KPI, frequenza, responsabile e soglia di intervento.

    Ogni KPI deve orientare una decisione di budget, investimento o gestione operativa.

  3. Allinea target, incentivi e governance

    Trasforma i KPI in target annuali e milestone trimestrali, integrandoli in OKR e sistemi di incentivazione.

    Attiva rituali di revisione periodica per garantire coerenza e accountability.

  4. Assicura qualità e tracciabilità del dato

    Documenta definizioni, metodi, controlli e motivazioni di inclusione/esclusione dei temi.

    Questo accelera gli audit e rafforza la credibilità verso investitori e stakeholder.


Dagli standard alla strategia


Vivere gli ESRS come un mero adempimento normativo significa sprecare un’occasione strategica.

Dietro ogni datapoint c’è una scelta di gestione; dietro ogni KPI, una leva di cambiamento.

Gli ESRS non sono solo strumenti di reporting: sono strumenti di governo, che permettono di trasformare la sostenibilità in una dimensione misurabile, comparabile e strategica.

In ultima analisi, gli ESRS non servono solo a misurare: servono a capire, decidere e crescere.

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? FAQ – Come gli ESRS cambiano il governo della sostenibilità


1. Qual è la differenza principale tra CSRD ed ESRS?

La CSRD definisce l’obbligo normativo di rendicontazione di sostenibilità per molte imprese europee, mentre gli ESRS sono gli standard tecnici che spiegano come raccogliere, misurare e presentare i dati richiesti. In altre parole, la CSRD stabilisce chi deve riportare e perché, mentre gli ESRS definiscono cosa riportare e come farlo.

2. Perché gli ESRS sono fondamentali per la governance aziendale?

Gli ESRS trasformano la sostenibilità da attività descrittiva a disciplina gestionale. Standardizzando datapoint, KPI, processi e controlli, permettono ai Sustainability Manager di garantire tracciabilità, auditability e comparabilità, elementi essenziali per prendere decisioni strategiche e integrarle nella governance.

3. Come gli ESRS supportano la creazione di KPI realmente utili?

Gli ESRS forniscono una struttura chiara per trasformare datapoint grezzi in KPI strategici. Definendo metodologie, unità di misura e perimetri, aiutano le aziende a costruire indicatori comparabili, coerenti e decision-oriented, fondamentali per target, budget e piani di transizione.

4. Gli ESRS sono applicabili anche alle PMI?

Sì, ma con un approccio proporzionato. Le PMI quotate hanno un set semplificato di obblighi, mentre le PMI non quotate possono adottare gli ESRS su base volontaria. Tuttavia, molte dovranno comunque adeguarsi perché richiesto dai clienti nell’ambito della supply chain.


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